INPS: controlli incrociati sul reddito di cittadinanza
In data 26 novembre 2020 l’Inps ha ottenuto il via libera dal Garante della Privacy per poter acquisire tutte le informazioni utili ai fini delle verifiche sulla concessione del reddito di cittadinanza.
Informazioni sulla salute, condizione sociale, situazione economica, situazione finanziaria, condanne penali, reati (verso soggetti vulnerabili) sono ottenute tramite delle convenzioni con Anagrafe Tributaria, Pra, Regioni e Comuni.
Lo schema di provvedimento proposto dall’Inps è conforme alla normativa italiana ed europea: le informazioni scambiate infatti riguardano solo quelle utili alla verifica del possesso dei requisiti.
Pur presentando dei rischi per i diritti e la libertà di coloro che hanno fatto richiesta del reddito di cittadinanza, è certo che sono state adottate misure di sicurezza «volte ad assicurare l’integrità e la riservatezza dei dati sia con riferimento ai flussi informativi (ad es., mediante tecniche in grado di assicurare la cifratura delle informazioni e la firma digitale) sia con riferimento ai trattamenti effettuati dalle amministrazioni che detengono i dati (che potranno trattare i dati dei beneficiari trasmessi dall’INPS solo per il tempo necessario ad effettuare le verifiche, rendendoli incomprensibili ai soggetti non autorizzati all’accesso e disponendo la loro immediata cancellazione una volta fornite le informazioni all’Istituto)».