Incentivi fiscali della negoziazione assistita.

Incentivi fiscali della negoziazione assistita.

Il ricorso alla negoziazione assistita gode di incentivi fiscali, promossi per favorire il ricorso a questo nuovo strumento di soluzione alternativa delle controversie civili.


In particolare si tratta di un credito di imposta che le parti possono ottenere commisurato al compenso riconosciuto all’avvocato che le assiste ma fino alla concorrenza di 250 euro.

L’incentivo è previsto dall’ art. 21-bis del d.l. 83/2015, ed è stato stabilizzato – cioè reso permanente- dall’art. 1, co. 618, della legge di stabilità per il 2016 (legge 208/2015). La norma prevede che possono presentare domanda le parti che hanno corrisposto, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un compenso agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita concluso con successo, o di arbitrato concluso con lodo, per il riconoscimento di un credito d’imposta commisurato al compenso e sino alla concorrenza di 250 euro.

La procedura per l’ammissione all’incentivo è disciplinata dal decreto interministeriale 30 marzo 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1* aprile 2017.

La presentazione delle domande deve avvenire tramite la procedura online indicata sul sito del Ministero della Giustizia.